LIVORNO. Testa alta, senso della posizione, geometrie da predestinato. Il cervello degli Allievi nazionali dell’Empoli, fermati dalla Roma nella finale per lo scudetto, è livornese.
Regista classico, Samuele Damiani è una delle stelle del vivaio azzurro, che ha puntato su di lui nove anni fa e non lo ha mai mollato. Dalla scuola calcio alla delusione della scorsa settimana, in attesa dell’imminente salto in Primavera. «I rimpianti ci sono – ammette subito – ma resta la consapevolezza di aver disputato una stagione straordinaria. Il mio sogno? La strada è ancora lunga, ma debuttare tra i professionisti con la maglia dell’Empoli sarebbe il massimo. Questo è il posto giusto per i giovani. Guardate Pucciarelli e Hysaj: qui sono cresciuti e qui sono diventati grandi calciatori».
Regia e gol. Classe 1998, Damiani ha iniziato a giocare da piccolo nel Carli Salviano. Un anno, poi il Livorno 9, dove ha passato tre stagioni.
«E nel 2006 arrivò la chiamata dell’Empoli, impossibile da rifiutare. Tutti gli allenatori sono stati importanti per la mia crescita, ma mi ha colpito soprattutto Bigica, che quest’anno ci ha portato a un passo dallo scudetto». Già, prima il secondo posto nella regular season alle spalle del Torino (stessi punti, ma scontri diretti negativi), poi la Final eight (k.o. in finale dopo i tempi supplementari, 1-2). «Abbiamo chiuso il girone davanti alla Juventus e alla Fiorentina – spiega il numero 5 azzurro – eliminando poi squadre importanti come l’Inter. Insomma, è stata una stagione super». Come quella dello stesso Damiani, autore di ben 10 gol e premiato come miglior giocatore della squadra dal sito internet PianetaEmpoli.it. «Gioco davanti alla difesa in un centrocampo a 3 e mi ispiro a Pirlo, ma amo inserirmi di più. Nel finale di stagione ho subito un infortunio al quadricipite, che mi ha costretto a saltare quasi tutta la Final eight: sono rientrato in semifinale con l’Inter, giocando poi qualche minuto con la Roma. Peccato…».
Bene anche a scuola. Ma Damiani non è l’unico livornese degli Allievi azzurri: con lui, infatti, ci sono il terzino sinistro Davide Seminara e i gemelli Zini (Alessio è un difensore, che però quest’anno ha giocato anche da mezz’ala, mentre Andrea è un esterno destro offensivo).
«Andiamo insieme agli allenamenti – racconta il playmaker – prendiamo il treno per Empoli verso le 14, subito dopo scuola, e rientriamo a casa intorno alle 20. Abbiamo poco tempo per studiare, quindi ci portiamo dietro i libri e sfruttiamo i viaggi.
Io e Seminara siamo anche nella stessa classe, al liceo scientifico Cecioni. Non è semplice, ma ormai sono abituato. Sacrifici? Tanti, ma è normale. Non sono mai stato bocciato, a settembre inizierò la quarta superiore». Continuando a dirigere e segnare.
Fonte: il tirreno